2008.07.15  

Grave Grande Campanelli trasformata in discarica abusiva.

Il Gruppo Vespertilio collabora con la Guardia di Finanza.
a cura di Rosanna La Ragione
Grave Grande Campanelli, una grotta nell'agro fra Minervino e Spinazzola, e' stata illegalmente trasformata in discarica.

Qui di seguito sono riportate due fotografie scattate sul posto: la prima ritrae il tappeto di pneumatici al fondo, dando un'idea dello scempio compiuto da ignoti; la seconda invece mostra dal basso la discesa del finanziere, che si trova all'imbocco della grave, rimasta l'unica bellezza incontaminata di Grave Grande Campanelli.
PU Campanelli   PU Campanelli

La scoperta e' stata effettuata dalla Guardia di Finanza grazie a una serie di controlli, partiti a seguito della segnalazione effettuata da un elicottero della stessa GdiF della Sezione Aerea di Bari. Durante un volo di routine i finanzieri, insospettiti dalla carcassa di un'autovettura, hanno allertato una pattuglia a terra della Tenenza della GdiF di Andria, che si e' recata sul posto, rilevando che l'autovettura era a ridosso di un inghiottitoio di natura carsica.

Data la conformazione del luogo, una grave di cui non e' possibile dalla sommita' scorgere in sicurezza il fondo, la GdiF ha contattato noi del Gruppo Speleologico "Vespertilio" - CAI Bari per fare da supporto tecnico e consentire le verifiche del caso.
Abbiamo cosi' proceduto a identificare la grotta in questione, nella fattispecie la "Grave Grande Campanelli", tristemente nota a noi speleologi e alle forze dell'ordine come teatro di altri eventi criminosi nel recente passato.
Con l'ausilio di un piccolo gruppo di speleologi del GSV, ed in particolare con la guida di uno dei nostri piu' esperti speleologi, è stato possibile far calare un finanziere con conoscenze tecniche in ambito speleologico.
Si e' potuto così constatare la presenza di una grande quantità di pneumatici dismessi ammassati sul fondo, tali da costituire un tappeto continuo e da rendere inaccessibile la parte di grotta successiva al pozzo iniziale. Grazie a vecchi rilievi effettuati in passato, a cavita' sgombra, e' stato possibile stimare per difetto la quantita' di materiale discaricato che adesso occupa la parte inferiore della grave. Si e' ipotizzata quindi la presenza di circa 80 metri cubi di pneumatici, e quindi l'utilizzo di tre camion per il trasporto ed il discarico, o di almeno tre viaggi dello stesso mezzo. La vicinanza del "discusso" parco eolico, con la costruzione di nuovi strade in terra battuta per l'accesso alle pale dei mezzi usati per la loro costruzione, ha probabilmente anche facilitato l'accesso alla Grave dei mezzi usati per il discarico. Inoltre, proprio il passaggio dei mezzi di costruzione ha reso probabilmente impossibile ai contadini delle vicinanze notare la presenza di questi mezzi "non autorizzati" nel loro avvicinamento alla grotta.

Come esito dell'attivita' della GdiF, la cavità in questione è stata messa sotto sequestro, e la GdiF stessa procedera' alle indagini e alle denuncie del caso. Successivamente si provvederà a un'azione di bonifica della grotta stessa, e benche' la cosa presenti evidenti difficolta' tecniche, noi speleologi del GSV abbiamo garantito la piena disponibilita' ad una fattiva collaborazione anche per questa futura fase, tanto piu' importante perche' la grotta si trova in una zona a ridosso del Parco dell'Alta Murgia. Dare un segnale di sensibilita' ambientale verso gli ipogei di cui e' cosi' ricca la Murgia, e in particolare il Parco stesso, sarebbe quindi importantissimo.

Purtroppo capita sempre più di frequente che grotte a inghiottitoio e cave abbandonate vengano prese di mira per essere trasformate in discariche abusive. Serve la concreta collaborazione di tutti perche' questi episodi vengano evitati, denunciati e risolti con la necessaria bonifica. Specialmente noi speleologi siamo chiamati ad una piu' costante e vigile attivita' di controllo degli ambienti che ci stanno cosi' tanto a cuore.

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