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Il Catasto delle Grotte d'Italia
Il Catasto Nazionale delle Grotte d'Italia nasce nel 1928 grazie all'opera del Professore Franco Anelli all'epoca in cui lo stesso era presidente delle Grotte di Postumia, allora Italiane, assieme all'Istituto Italiano di Speleologia. Le prime schede catastali scritte in quell'epoca portano impressa l'intestazione "Regio Catasto delle Grotte d'Italia".

Esso concentrava le informazioni raccolte fin dalla loro fondazione dai primi gruppi grotte, alla fine del XIX secolo. Dopo le devastazioni seguite alla II Guerra Mondiale il Catasto Nazionale delle Grotte d'Italia viene rifondato presso l'Istituto Italiano di Speleologia di Castellana-Grotte (BA).
A tenerne custoditi i dati continuò il professor Franco Anelli, direttore delle famose grotte turistiche da lui scoperte.

Successivamente, il suo assistente, Franco Orofino ebbe l'incarico dal professore Anelli di prendersi cura del Catasto delle Grotte della Puglia della Basilicata e della Calabria.

Negli anni '70 il Catasto riceve una strutturazione decentrata su base regionale, che viene riconosciuta ed ufficializzata da specifiche leggi in diverse regioni d'Italia. In ciascuna regione amministrativa la Federazione Regionale di Speleologia o, in assenza, l'assemblea dei gruppi grotte della regione, nomina il Curatore del Catasto regionale. L'assemblea dei Curatori regionali costituisce la Commissione Nazionale Catasto delle Grotte d'Italia, organo decisionale, facente parte della struttura operativa della Società Speleologica Italiana.

Il Catasto delle Grotte della Puglia
Dalla fine degli anni '70 la Federazione Speleologica Pugliese conserva e aggiorna l'archivio delle informazioni sulle grotte tramite la nomina di un curatore del Catasto delle Grotte della Puglia che è Paolo Giuliani e che succede a Franco Orofino.

L'archivo conta al 2008 un elenco di oltre 2100 fra grotte,voragini e inghiottitoi di varie forme e dimensioni distribuite dal Gargano, sulla Murgia e nel Salento.

Le informazioni raccolte in oltre 70 anni di attività è un prezioso approfondimento sulla conoscenza delle aree carsiche regionali e un importante contributo per una corretta gestione e conservazione di questo importante patrimonio ricco di valori naturali, paesaggistici, archeologici e, non ultimo, per una funzionale tutela delle risorse idriche sotterranee.
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POR Puglia 2000/2006 - Misura 1.6 Linea d'intervento 1.e). "Ampliamento del Catasto delle Grotte e delle Aree Carsiche" - Approvazione progetto esecutivo - Affidamento incarico alla Federazione Speleologica Pugliese
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Nel corso degli ultimi 20 anni la FSP ha più volte tentato di proporre progetti per attuare la vigente LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 03/10/1986 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO SPELEOLOGICO - NORME PER LO SVILUPPO DELLA SPELEOLOGIA che prevede nell'art.3 l' istituzione di un catasto regionale, delle grotte e delle aree carsiche della Puglia.

Finalmente il progetto catasto svolto dalla FSP e dai gruppi federati dal 2004 al 2006 è andato a buon fine.
354 delle oltre 2000 grotte presenti negli archivi catastali della FSP sono state oggetto di verifica dei dati sul campo relative a: Dati identificativi; Toponomastica; Rilievi, piante e sezioni; Geologia; Fotografie; Parametri ambientali Temperatura, Umidità; Archeologia; Biologia;dati di posizione GPS;

La nuova Scheda Catastale
Nell'ambito del POR Puglia 2000/2006, l'Ufficio Parchi e Riserve dell'Assessorato Regionale all'Ecologia, in parternariato con la Federazione Speleologica Pugliese coinvolgendo il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Bari, il Dipartimento di Geologia e Geofisica dell'Università degli Studi di Bari e il Dipartimento di Zoologia dell'Università di Bari, ha approntato una nuova scheda catastale, corredata di linee guida per la compilazione conforme e con più informazioni rispetto a quelle relative alle direttive nazionali della SSI.

La banca dati regionale
Ogni singola informazione della scheda catastale è stata inserita in un database strutturato in modo tale da rendere particolarmente fruibili dati di carattere topografico, geologico, morfologico, idrologico e biologico.

Si è riusciti a recuperare anche vecchi dati catastali relativi a 300 grotte già in anni passati oggetto di progetti catasto pilota e quindi il numero complessivo di schede catastali fruibili presenti nel portale ambientale della Regione Puglia è di 654 su un totale di oltre 2100 grotte pugliesi.

Il risultato del lavoro è visibile dalla fine del 2007, disponibile e consultabile sul Portale Ambientale della Regione Puglia, all’indirizzo http://151.2.170.110/ecologia.puglia/start.html, nella sezione “Catasto Grotte” appositamente creata sull’home page del sito.

 

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